Sebbene il rituale sia molto più antico, a codificarne i movimenti fu il maestro Sen no Rikyū, al quale si deve anche la "progettazione della" stanza del tè.
La cerimonia del tè si suddivide in tre momenti, ma la sua preparazione secondo la regola, dovrebbe iniziare cinque giorni prima, con l'invio degli inviti ai partecipanti. I partecipanti, al momento del loro arrivo, dovranno lavarsi le mani prima di accedere alla stanza del tè ed occupare il posto loro assegnato.
Si inizia con i kaiseki, un pasto leggero che può variare in base alle stagioni. Oggigiorno con questo nome viene identificato un particolare stile culinario che prevede piccole ma numerose portate 8 ( i ristoranti che propongono questo tipo di menu sono piuttosto costosi). Poi si procede con il Koicha (tè denso) e per finire l'usucha (il té leggero).
Tutti gli invitati, inginocchiati sul tatami, mangiano il dolce offerto dal maestro del té, dopodiché viene servita una tazza di té che verrà condivisa da tutti i partecipanti. Ognuno dovrà ruotare la tazza tre volte nel palmo della propria mano avendo cura di avere di fronte la decorazione presente sull'esterno della tazza.
La tazza cerimoniale viene rigorosamente pulita prima di essere passata all'ospite successivo. Persino le conversazioni durante lacerimonia del té devono attenersi ad un preciso cosdice linguistico.
La preparazione del tradizionale té Matcha
Per preparare il tradizionale té verdi giapponese, avrete innanzitutto bisogno degli strumenti giusti, una tazza in ceramica (chawan) che dovrà essere calda e asciutta, uno chashaku per dosare il té. Per il té più denso (Koicha) occorrono almeno tre cucchiaini per il té matcha più leggero (ususha) ne basteranno 1 o 2. E per finire il chasen, l'apposito frustino per mescolare l'acqua e la polvere di matcha.
La temperatura dell'acqua non dovrà superare gli 80°, il té matcha va gustato caldo e rigorosamente al naturale, aggiungere zucchero o dolcificanti di altro genere sarebbe un sacrilegio!